Itinerari di provincia di Catania

In giro per Catania nell’arte, nel folklore e nella vita della sua santa

di Melissa Sichili e Giulia Tedeschi
melyssa-ct@hotmail.it      giuliatedeschi@outlook.it

Il percorso proposto ripercorrerà i luoghi del culto e del martirio della Santa, dando la possibilità di vivere esperienze totalmente soggettive. Noi abbiamo realizzato questo itinerario con l’intento di far scoprire la patria di Agata, Catania, rinata 9 volte dalle macerie sempre più rigogliosa riuscendo a trasformare la morte in vita con le sue tante sfaccettature fatte di storia, arte, tradizioni e folklore; può anche essere vissuto come un cammino di riflessione e/o preghiera grazie ai numerosi e suggestivi luoghi sacri che troveremo lungo il cammino. L’ elemento comune è l’ arricchimento, esso sia culturale o religioso, dell’ esperienza turistica.
‘Siamo tutti devoti tutti?’

Catania è città di fede, vigorosa e sentita: la sua Santa patrona è la giovanetta catanese Agata, esponente di una famiglia patrizia siciliana. Essa consacrò la sua vita a Cristo sin da giovane, fin quando il proconsole Quinziano, uomo rude e prepotente, folgorato dalla rara bellezza di Agata decise di volerla per sé. Approfittando dell’ editto di persecuzione emanato dall’ imperatore Decio nel 249, l’ uomo le ordina di ripudiare la religione cristiana e adorare gli dei pagani; la futura Santa si rifiutò più volte contrapponendo l’ assoluta fede in Dio. Interrogata e torturata Agata resisteva nella sua fede e Quinziano al colmo del furore le fece anche strappare le mammelle. La giovane, però, durante la notte fu miracolosamente guarita. Venne così nuovamente martirizzata, fino alla morte giunta il 5 febbraio 251, in luoghi che ancora oggi sono aperti al culto.
Le prime testimonianze che ci giungono sul culto di Agata risalgono già all’ anno successivo la sua morte, quando una violenta eruzione dell’Etna minacciava Catania. I cittadini cristiani e pagani, corsero al suo sepolcro, presero il prodigioso velo che la ricopriva e lo opposero alla lava di fuoco che si arrestò; da allora divenne non soltanto la patrona di Catania, ma la protettrice contro le eruzioni vulcaniche e poi contro gli incendi.
Ogni anno i catanesi scendono in piazza nei giorni 3, 4 e 5 febbraio nel ricordo del martirio (in questa occasione il prezioso busto reliquiario di Sant’ Agata viene portato in processione per le vie della città) e il 17 agosto “Sant’ Agata di mezz’ agosto” per celebrare il ritorno delle reliquie in città, avvenuto nel 1126, precedentemente trafugate a Costantinopoli (dove restarono per 86 anni) come bottino di guerra dal generale bizantino Giorgio Maniace.

 

Informazioni sul percorso turistico
Tipo di percorso: Trekking urbano
Durata: Mezza giornata
Luogo: Centro storico di Catania
Difficoltà: Facile
Punto di partenza: Palazzo della Cultura-Ex convento di san Placido, via Vittorio Emanuele II, 121

ItinerarioMappa aggiornata
Punto A: Il culto
1. Casa natale di sant’ Agata
2. Chiesa della Badia di sant’Agata
3. Cattedrale di sant’ Agata
4. Museo Diocesano di Catania
5. Fontanella di sant’ Agata
Punto B: Il martirio: il trittico agatino
6. Chiesa di sant’ Agata la Vetere
7. Chiesa di sant’ Agata al Carcere
8. Chiesa di san Biagio in sant’ Agata alla fornace

 

 

1.Casa natale di sant’ Agata

Indirizzo: Via Vittorio Emanuele II, 121 (vi si accede dal Palazzo della Cultura)
Orari di apertura: Dal lunedì al sabato ore 9,00-13,00 e 15,00-19,00. Domenica ore 9,00-13,00. Visite tutto l’ anno per gruppi su prenotazione chiamando i numeri 095 7428047 – 331 9178544 Dott. E. Granata.
Costo biglietto: Singolo €3, per gruppi €25.
Link utili: https://www.facebook.com/pages/Assessorato-alla-Cultura-Comune-di-Catania/117320575043517


Il convento di san Placido rappresenta uno dei più importanti monumenti della città che racchiude e documenta la storia urbanistica e sociale di Catania. All’ interno di questo edificio settecentesco ubicata in una quota sottomessa a più di 4 metri dal livello stradale attuale si trova la presunta abitazione, risalente all’ epoca romana (II secolo d.C.) . Il vano è realizzato con conci di pietra lavica e sormontato da una volte a botte. La tradizione religiosa riportata dalla lapide marmorea fatta affiggere nel 1728 posta lungo via Museo Biscari, 11 (alle spalle del suddetto ex-convento) ricorda che in questo luogo venne alla luce Agata.

 

2.Chiesa della Badia di Sant’ Agata

Indirizzo: Via Vittorio Emanuele II, 163
Orari di apertura: Dal martedì al sabato ore 9,00-12,00. Domenica 9,00-12,00 e 19,00-21,30.
Indicazioni stradali: Uscendo da Palazzo della Cultura proseguire verso sinistra per 250 m. su via Vittorio Emanuele II, alla vostra destra troverete il sito. Durante il cammino sulIa medesima strada, poco prima di arrivare alla Badia potrete scorgere a sinistra le absidi esterne in stile normanno della cattedrale originaria salvatesi dal rovinoso terremoto del 1693.
Costo biglietto: Ingresso gratuito, per visita guidata offerta libera.
Link utili: http://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_della_Badia_di_Sant’Agata

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L’ antica chiesa e il convento annesso furono eretti da E. Cicala nel 1620, ma il terribile terremoto del 1693 li distrusse entrambi. Sarà il grande G. B. Vaccarini a ricostruirla mantenendo la struttura originaria e rendendolo uno dei capolavori più illustri del barocco catanese. La facciata ha una conformazione singolare, con una profonda concavità centrale in corrispondenza del portale a colonne binate e due convessità laterali, meno accentuate da dove si aprono due eleganti finestre. I pilastri sono arricchiti da capitelli composti da gigli, palme e corone simboli delle virtù della santa protettrice della città ovvero la verginità, il martirio e la gloria celeste . Per una visione più mistica bisognerebbe ammirare tutto l’ insieme quando vi si posa il sole le statue di pietra bianca sembrano animarsi in un gioco di luci e ombre. L’ interno della chiesa ha la pianta a croce greca inserita in un ovale, è un ambiente semplice ed essenziale con stucchi bianchi alle pareti, statue, preziosi altari di cui quello centrale dedicato alla santuzza e ricami di marmo sul pavimento; il tutto sormontato da una cupola ottagonale.

 

3. Cattedrale di sant’ Agata

Indirizzo: Piazza Duomo lato est
Orari di apertura: Giorni feriali ore 7,00-12,00 e 16,00-19,00 Giorni festivi ore 7,30-12,30 e 16,30-19,00
Per le visite turistiche guidate Giorni feriali dalle 10,30-12,00 e 16,00-17,30. Non è consentita la visita durante le celebrazioni e nei giorni festivi.
Costo biglietto: Ingresso gratuito. Per visite guidate contattare il 339 4859942 info@cattedralecatania.it . Per visitare la sacrestia seicentesca che custodisce il prezioso affresco di G. Platania (Catania durante l’ eruzione etnea del 1669) e la cappella della Madonna, dove trovano collocazione i sarcofagi dei reali aragonesi il costo è di €2.
Indicazioni stradali: Uscendo dalla Badia svoltare a destra proseguire per 30 metri sulla sinistra troverete piazza Duomo.
Link utili: http://www.cattedralecatania.it/

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La cattedrale fu costruita dai Normanni nell’ XI secolo come ‘ecclesia munita’ , cioè come ‘cattedrale fortezza’ . In essa sono riconoscibili 3 stili: quello originale normanno nella controfacciata e nel transetto e quindi nelle absidi; quello svevo nella basi di alcune colonne visibili mediante appositi scavi nel pavimento e nelle torri dell’ ingresso, oggi incorporate nella facciata; ed infine quello barocco costituito dalle tre navate di G. Palazzotto e dalla facciata di G. B. Vaccarini, del 1734. La facciata è stata completata in epoca moderna con l’ apposizione dell’ insegna marmorea del vescovo P. Galletti che nel XVIII secolo curò la costruzione della cattedrale, completamente distrutta dal terremoto del 1693. Essa presenta bel disegno scenografico nel primo ordine di portali e di colonne, cui non risponde il disegno dei due ordini superiori. Sui portali laterali e su parecchi monumenti agatini troveremo spesso le iscrizioni MSSHDEPL e NOPAQUIE. La prima significherebbe che ‘la mente di sant’ Agata è sana e spontanea, per l’ onore di Dio e per la liberazione della sua città’ , la tradizione popolare dice che un angelo scese dal cielo e depositò questa iscrizione, incisa in una tavoletta oggi conservata a Cremona, sulla tomba di sant’ Agata, nel 251 nel giorno del suo seppellimento; la seconda, invece, significherebbe ‘non offendere la patria di sant’ Agata, perché essa è vendicatrice delle offese’ , e si dice che per queste parole, comparse miracolosamente durante la lettura del suo messale personale l’ imperatore Federico II di Svevia, nel 1232-33 abbia salvato la vita ai catanesi, che aveva deciso di mandare tutti a morte, perché rei di ribellione contro di lui.
Tra le cappelle presenti all’interno della cattedrale citiamo quella di sant’Agata situata nell’ abside destra del transetto. Tramite la porta marmorea che immette nel tesoro di sant’ Agata troviamo custodite le reliquie della santuzza contenute nello scrigno argenteo ad opera del catanese V. Archifel e nel busto ad opera del senese G. Di Bartolo. Tra le curiosità è da osservare il portale di ferro che racchiude la cappella di Agata, realizzato dopo i furti sacrileghi del 1890-91, per cui nacque il detto popolare ‘Doppu ca a sant’ Aita a rubbaru, ci ficiru i porti di ferru’ (Dopo che sono stati rubati i tesori di Sant’ Agata, sono stati fatti i cancelli di ferro).

 

4.Museo Diocesano di Catania

Indirizzo: Via Etnea, 8
Orari di apertura: Dal lunedì al venerdì ore 9,00-14,00 sabato ore 9,00-13,00.
Costo biglietto: €4 visita museo e sale agatine. Per gruppi su prenotazione contattare il numero 095 281635
Indicazioni stradali: Uscendo dalla Cattedrale svoltare a sinistra proseguire per 40 metri circa e allo vostra sinistra troverete il museo.
Link utili: http://www.museodiocesanocatania.com/

museodiocesanofercolo Particolare del bassorilievo del fercolo di S. Agata fercolo 1

Gli arredi sacri della cattedrale sono custoditi all’ interno delle sale del museo Diocesano, allestito nell’ edificio che in origine ospitava il seminario dei chierici. Esso conserva il tesoro della Cattedrale composto da contenitori per l’ esposizione al culto delle reliquie che rappresentano capolavori nell’ argenteria ed oreficeria siciliana e paramenti liturgici. Il museo offre la possibilità di effetture ‘’Sant’ Aituzza’’ il giro nel quale è possibile ammirare il famosissimo ‘’fercolo’’, la macchina processionale opera di abili argentieri catanesi utilizzata per portare il busto e lo scrigno di sant’ Agata per le vie della città nei giorni delle festività agatine.

 

5.Fontanella di sant’ Agata
Indirizzo: Via Cardinale Dusmet, 27
Indicazioni stradali: Uscendo dal museo girare a sinistra, varcare Porta Uzeda e procedere a sinistra su Via cardiale Dusmet a pochi metri potrete ammirare la fontana.
Link utili: http://it.wikipedia.org/wiki/Fontana_di_Sant’Agata

10322833_10202885391089220_7652384284853833260_nLa fontana di sant’ Agata, seconda per ordine di antichità a Catania, fu eretta a ridosso delle cinquecentesche mura di Carlo V ad opera del governatore F. Lanario nel 1621, per ricordare che da quel punto erano partite le spoglie della martire quando furono trasportate a Costantinopoli dal generale bizantino G. Maniace che in quell’ anno aveva occupato Catania. Esso è un luogo dove i fedeli lasciano spesso un fiore durante l’anno, ma è in particolare durante le festività agatine che i devoti vi si recano numerosi ad omaggiare la santa martire.

 

6. Chiesa di sant’ Agata la Vetere

Indirizzo: Piazza sant’ Agata la Vetere, 5
Orari di apertura: dal lunedì al sabato ore 8,00-12,30 e 15,00-19,30 Domenica ore 8,00-12,30
Costo biglietto: Ingresso gratuito. €1 con visita guidata
Indicazioni stradali: Dalla fontanella ritornare a Piazza Duomo, salire per via Vittorio Emanuele II svoltare su via Crociferi e proseguire dritto fino a via A. di Sangiuliano e svoltare alla terza traversa a destra salendo e proseguire per circa 260 metri su via santa Maddalena. Alla vostra destra troverete La Vetere.
Durante il vostro cammino sulla monumentale via Crociferi potrete ammirare il luogo dove si svolge uno dei momenti più suggestivi della processione dei devoti al seguito della loro santa. Tra la notte del 5 e il mattino del 6 febbraio le monache di clausura benedettine del Santissimo Sacramento intonano un canto commovente che interpreta la preghiera che Agata fece a Dio come ringraziamento. (http://www.youtube.com/watch?v=nq1eaoPBgAg)
Link utili: http://www.santagatalavetere.it/new/

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La chiesa di Sant’ Agata La Vetere è la prima nel mondo dedicata alla Santa. La sua fondazione risale all’ anno 264 quando venne eretta una modesta edicola votiva nel luogo in cui la vergine Agata subì 13 anni prima il martirio del taglio delle mammelle (le fonti archeologiche affermano che in quest’ area sorgeva il pretorio romano sede di processi). All’inizio del 300 a.C. l’edicola fu sostituita da un vero e proprio edificio di culto. Sorge nella collina di Montevergine sul luogo dell’ antica basilica cristiana che fu presumibilmente per otto secoli (dal III all’ XI) la cattedrale di Catania, fin quando nel 1092 sotto il vescovo Ansgerio non venne edificata dai normanni la nuova cattedrale (per questo motivo fu indicata con l’appellativo la Vetere, cioè l’antica). La chiesa subisce numerosi rimaneggiamenti a seguito del susseguirsi dei terremoti e oggi si presenta a noi con una facciata in semplice muratura racchiusa tra bianche paraste in pietra lavica. L’interno costituito da un’unica navata, è molto lineare e semplice. Subito dopo l’ingresso, protetto da una teca, si può vedere la cassa in legno che per oltre 500 anni custodì le spoglie di sant’Agata. Ma la nostra attenzione si focalizza verso l’ altare maggiore dove è presente un sarcofago marmoreo romano, forse di II secolo d. C

 

7. Chiesa di sant’ Agata al Carcere

Indirizzo: Piazza santo Carcere, 7
Orari di apertura: lunedì, martedì, giovedì e venerdì ore 17,00-19,00. Mercoledì, sabato e domenica ore 10,00-12,00 e 17,00-19,00
Costo biglietto: Ingresso gratuito. €1 con visita guidata
Indicazioni stradali: Usciti da Piazza sant’ Agata la Vetere svoltare a destra su via P. Garofalo a meno di 3 minuti di camminata troverete il Santo Carcere.
Link utili: http://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_Sant’Agata_al_Carcere o http://www.santagatalavetere.it/new/index.php?option=com_content&view=article&id=14&Itemid=119

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Questa struttura incorpora i resti del carcere romano dove, secondo la tradizione, fu rinchiusa sant’ Agata e ivi fece visita san Pietro e l’ angelo per sanarle il seno straziato dalle torture. Costruita nel ‘500 con lo scopo di accogliere i numerosi pellegrini accorsi a rendere omaggio alla gloriosa santa, dopo il terremoto del 1693 fu ricostruita ed ampliata ad opera dell’ architetto F. Battaglia che eseguì con gran maestria l’inclusione del portale d’ingresso in stile romanico, proveniente dal normanno Duomo di Catania, recante una decorazione scultorea con motivi geometrici e figure grottesche che sono state variamente interpretate. Il portale a tutto sesto viene arricchito dal disegno della facciata attribuita all’ intervento di G.B. Vaccarini. All’ interno della chiesa sulla parete nord della navata è possibile visitare oltre alla prima cella datata con certezza all’epoca romana, un secondo vano; trattasi di un ambiente più tardo che si affaccia sulla piazzetta antistante la chiesa, ricavato all’interno delle mura spagnole di Carlo V che vennero erette in prossimità del santuario. Accanto alla porta del Carcere una piccola nicchia conserva quello che la tradizione narra come le orme di sant’ Agata. In merito all’ episodio esistono numerose versioni: la più nota narra che condotta dinnanzi a Quinziano che la esortava a convertirsi agli dei pagani, Agata abbia risposto ‘’è più facile che si rammollisca questa pietra, piuttosto che il mio cuore alle tue blandizie’’ a queste parole le impronte dei suoi piedi si sarebbero impresse nel pavimento.

 

8. Chiesa di san Biagio in sant’ Agata alla fornace

Indirizzo: Piazza Stesicoro
Orari di apertura: visitabile solo con guida su prenotazione info@museodiocesanocatania.com
Costo biglietto: €1 con visita guidata
Indicazioni stradali: Usciti dalla chiesa del Santo Carcere, scendendo verso piazza Stesicoro, con la facciata rivolta verso l’anfiteatro romano trovete la chiesa di San Biagio.
Link utilihttp://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_San_Biagio_(Catania)

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Fu edificata per custodire la memoria del venerato luogo dove la tradizione ritiene che sant’ Agata fu posta sui carboni ardenti. Sviluppatasi in origine fuori le mura cittadine, anche questa chiesa fu quasi interamente distrutta dal terremoto del 1693 ma fu la prima ad essere ricostruita e funzionò come cattedrale durante i lavori di ricostruzione del Duomo, servendo particolarmente la gente superstite accampata nella zona. La facciata della chiesa, dell’architetto A. Battaglia, è in stile neoclassico con colonne binate che sostengono un timpano triangolare. L’interno è ad una sola navata molto lineare e sobrio. Al suo interno vanta la presenza di pregevoli tele settecentesche che sovrastano eleganti altari in marmi policromi. La cappella destra del transetto è dedicata a sant’Agata, qui sopra l’altare dal magnifico paliotto in marmi policromi, si conservano protetti da una teca i resti della fornace in cui subì il martirio la Santa, la cui scena è riprodotta nell’affresco di Giuseppe Barone del 1938. Una lapide posta sotto l’altare cita: ‘’qui fu voltata tra i carboni ardenti’’.

A conclusione dell’ itinerario storico-culturale da noi proposto vi illustriamo di seguito alcuni dolci tipicamente catanesi legati al culto e alle leggende agatine, reperibili tutto l’anno in qualsiasi bar o pasticceria del centro storico di Catania.

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